Il provvedimento contiene le novità introdotte da Montecitorio
Il federalismo fiscale all'esame dei senatori a oggi 28 aprile è in Aula al Senato per
il via libera definitivo il disegno di legge sul federalismo fiscale. Tra le
novità introdotte da Montecitorio e che verranno confermate da Palazzo Madama, dato che il testo non hasubito altre modifiche in commissione, il principio che dovrà sempre essere la
legge statale, e non un decreto legislativo, a fissare i livelli essenziali di assistenza
e di prestazioni validi a livello nazionale. È stato poi previsto il rafforzamento
della bicamerale sui pareri ai decreti legislativi mentre l'aliquota Irpef regionale è
stata sostituita da un mix di compartecipazione a tributi erariali (in via prioritaria
l'Iva) e addizionali (con la possibilità di disporre detrazioni ma solo nei limiti della
legge statale). Per finanziare l'erogazione dei servizi gli enti locali potranno contare
sul fondo perequativo, sulla compartecipazione a tributi erariali e su tributi
propri, superando il meccanismo dei trasferimenti. L'obiettivo della riforma è comunque
quello di arrivare a una complessiva diminuzione della pressione fiscale, per cui attraverso i decreti attuativi deve essere determinazione periodica del limite massimo della pressione fiscale, nonchè del suo riparto tra i vari livelli di governo. Anche nella fase transitoria, il federalismo
non deve comportare alcun aumento della pressione fiscale generale. Gli enti locali saranno poi coinvolti nell'attività di lotta all'evasione fiscale. Quanto alle spese, per ogni servizio
erogato dagli enti territoriali, si individuerà un costo standard, cui tutti dovranno
uniformarsi durante un periodo transitorio di cinque anni. Si eliminerà così il meccanismo previsto finora che faceva riferimento alla "spesa storica" premiando di fatto con maggiori risorse
gli enti che spendevano di più.
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